Con il freddo, tutti i nodi vengono al pettine

La Svizzera è confrontata con una penuria di energia elettrica interna. Anche se questo inverno il nostro Paese dovesse cavarsela senza grosse difficoltà, il prossimo anno saremo confrontati ancora con lo stesso problema.  

La situazione attuale della politica energetica e di approvvigionamento si è fatta velocemente strada nei media. Anche il Tagesanzeiger riporta con chiarezza i problemi evidenti della politica energetica svizzera.

In un contributo pubblicato lo scorso dicembre, il giornalista Mischa Aebi ha scritto: “Il fatto che la Svizzera abbia registrato un consumo di elettricità da record questa settimana – a causa dell’ondata di freddo – non ha avuto nemmeno una nota a margine nella maggior parte dei media. Il consumo di elettricità martedì [n.d.r 13 dicembre 2022] è stato inferiore solo dell’1% rispetto al livello più alto degli ultimi cinque anni. I riscaldamenti funzionavano a pieno regime.”

La Svizzera si è preparata per far fronte a eventuali emergenze quest’inverno con una riserva idroelettrica e una centrale elettrica a olio combustibile a Birr – ma il problema non è affatto risolto. Il prossimo inverno saremo confrontati ancora con lo stesso problema.  

Come sempre, la colpa viene sempre cercata ovunque. Per molti politici, la colpa è di Putin che ha chiuso il rubinetto del gas. Altri politici incolpano le aziende energetiche che pensano solo ai profitti e non si sentono responsabilità per l’approvvigionamento dei clienti.

La verità è in realtà semplice e comprensibile per tutti se guardiamo ai fatti. Il Tagesanzeiger scrive: “Il motivo principale tuttavia non risiede in Putin o nelle aziende senza scrupoli, ma nella politica energetica. La Svizzera e l’Europa si sono poste un obiettivo ambizioso: diventare il più rapidamente possibile una società climaticamente neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2 e senza nucleare”. Una strategia che non funziona.

Con ogni sistema di riscaldamento a gas e a olio che viene sostituito da una pompa di calore, il consumo di elettricità aumenta. Aumenta soprattutto nella stagione fredda – in inverno. È anche il momento in cui l’energia solare spesso non riesce a fornire elettricità per giorni e giorni, come hanno dimostrato chiaramente gli ultimi 14 giorni in Germania e Svizzera. Anche i rendimenti dell’energia eolica sono scarsi o falliscono del tutto. Questo è stato dimostrato in modo impressionante il mese scorso.

“Questo dimostra chiaramente che i periodi di freddo sono il tallone d’Achille della fornitura di elettricità. Perché è proprio quando fa più freddo che in futuro sarà necessaria sempre più elettricità. Ed è proprio in quei periodi che vi sarà meno elettricità disponibile proveniente dal fotovoltaico. Se non diventiamo più pragmatici, prima o poi arriverà un inverno davvero freddo che potrebbe paralizzare l’approvvigionamento di corrente e far precipitare la Svizzera in una vera crisi economica”, conclude Mischa Aebi.

Realismo significa permettere tutte le tecnologie che producono elettricità in maniera sicura e pulita. Ecco perché abbiamo lanciato l’iniziativa “Elettricità per tutti in ogni momento (stop al blackout)”. Un approvvigionamento energetico sicuro e neutrale dal punto di vista climatico in inverno non è possibile senza l’energia nucleare. Non lasciamoci ingannare. Oggi sono il carbone e il gas che sostituiscono il solare e l’eolico nei periodi invernali. La neutralità climatica così non funziona!