La Svizzera è confrontata con una penuria di energia elettrica interna. Anche se questo inverno il nostro Paese dovesse cavarsela senza grosse difficoltà, il prossimo anno saremo confrontati ancora con lo stesso problema.
![](https://stop-al-blackout.ch/wp-content/uploads/sites/5/2023/02/AdobeStock_477327650-1024x683.jpeg)
La situazione attuale della politica energetica e di approvvigionamento si è fatta velocemente strada nei media. Anche il Tagesanzeiger riporta con chiarezza i problemi evidenti della politica energetica svizzera.
In un contributo pubblicato lo scorso dicembre, il giornalista Mischa Aebi ha scritto: “Il fatto che la Svizzera abbia registrato un consumo di elettricità da record questa settimana – a causa dell’ondata di freddo – non ha avuto nemmeno una nota a margine nella maggior parte dei media. Il consumo di elettricità martedì [n.d.r 13 dicembre 2022] è stato inferiore solo dell’1% rispetto al livello più alto degli ultimi cinque anni. I riscaldamenti funzionavano a pieno regime.”
La Svizzera si è preparata per far fronte a eventuali emergenze quest’inverno con una riserva idroelettrica e una centrale elettrica a olio combustibile a Birr – ma il problema non è affatto risolto. Il prossimo inverno saremo confrontati ancora con lo stesso problema.
Come sempre, la colpa viene sempre cercata ovunque. Per molti politici, la colpa è di Putin che ha chiuso il rubinetto del gas. Altri politici incolpano le aziende energetiche che pensano solo ai profitti e non si sentono responsabilità per l’approvvigionamento dei clienti.
La verità è in realtà semplice e comprensibile per tutti se guardiamo ai fatti. Il Tagesanzeiger scrive: “Il motivo principale tuttavia non risiede in Putin o nelle aziende senza scrupoli, ma nella politica energetica. La Svizzera e l’Europa si sono poste un obiettivo ambizioso: diventare il più rapidamente possibile una società climaticamente neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2 e senza nucleare”. Una strategia che non funziona.
Con ogni sistema di riscaldamento a gas e a olio che viene sostituito da una pompa di calore, il consumo di elettricità aumenta. Aumenta soprattutto nella stagione fredda – in inverno. È anche il momento in cui l’energia solare spesso non riesce a fornire elettricità per giorni e giorni, come hanno dimostrato chiaramente gli ultimi 14 giorni in Germania e Svizzera. Anche i rendimenti dell’energia eolica sono scarsi o falliscono del tutto. Questo è stato dimostrato in modo impressionante il mese scorso.
“Questo dimostra chiaramente che i periodi di freddo sono il tallone d’Achille della fornitura di elettricità. Perché è proprio quando fa più freddo che in futuro sarà necessaria sempre più elettricità. Ed è proprio in quei periodi che vi sarà meno elettricità disponibile proveniente dal fotovoltaico. Se non diventiamo più pragmatici, prima o poi arriverà un inverno davvero freddo che potrebbe paralizzare l’approvvigionamento di corrente e far precipitare la Svizzera in una vera crisi economica”, conclude Mischa Aebi.
Realismo significa permettere tutte le tecnologie che producono elettricità in maniera sicura e pulita. Ecco perché abbiamo lanciato l’iniziativa “Elettricità per tutti in ogni momento (stop al blackout)”. Un approvvigionamento energetico sicuro e neutrale dal punto di vista climatico in inverno non è possibile senza l’energia nucleare. Non lasciamoci ingannare. Oggi sono il carbone e il gas che sostituiscono il solare e l’eolico nei periodi invernali. La neutralità climatica così non funziona!