Berna 16 febbraio 2024: Un’ampia alleanza politica, economica e della società civile ha consegnato oggi alla Cancelleria federale a Berna l’iniziativa popolare federale «Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al blackout)» che ha raccolto 129’000 firme. L’iniziativa vuole definire chiare responsabilità per un approvvigionamento sicuro di energia elettrica del nostro Paese e permettere la produzione di elettricità con tutte le tecnologie climaticamente neutrali.
Da tempo la Svizzera non è più nella posizione di poter garantire un approvvigionamento di energia elettrica in ogni momento. Negli ultimi inverni è stato evidente come la Svizzera produca troppa poca elettricità ed è quindi dipendente dalle importazioni dall’estero. La conseguenza è stata una campagna informativa del Consiglio federale che ha messo in guardia contro la penuria di elettricità, la pianificazione di interruzioni della corrente elettrica, la costituzione di una riserva di energia idroelettrica e la costruzione di una centrale di emergenza a Birr (AG).
L’iniziativa popolare federale «Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al blackout)» vuole ancorare nella Costituzione federale che l’approvvigionamento di elettricità in Svizzera, tanto fondamentale per la società e l’economia, deve essere garantito in ogni momento. Tutte le tecnologie per la produzione di energia elettrica rispettose dell’ambiente e del clima devono essere permesse, inclusa quindi l’energia nucleare. «Allo stesso tempo devono essere definite in maniera chiara le responsabilità per un approvvigionamento sicuro di energia elettrica nel nostro Paese», ha affermato Stefano Tonini, Granconsigliere della Lega dei Ticinesi nel Cantone Ticino e membro del comitato d’iniziativa.
La Svizzera si trova in un vicolo cieco con la sua politica energetica
Per Eduard Kiener, già Direttore dell’Ufficio federale per l’Energia (UFE) e membro del comitato d’iniziativa è una sfida enorme riuscire a garantire ogni inverno sufficiente energia elettrica senza l’utilizzo di carburanti fossili. Inoltre questo approvvigionamento deve soddisfare bisogni crescenti come la decarbonizzazione, la digitalizzazione, la crescita economica e la crescita demografica: «l’obiettivo di zero emissioni al netto entro il 2050 non è realizzabile senza l’energia nucleare. L’apertura tecnologica nella produzione di energia elettrica è un requisito di base per raggiungere l’obiettivo di emissioni nette pari a zero». Il Consigliere nazionale PLR e membro del comitato d’iniziativa Marcel Dobler: «L’apertura tecnologica è fondamentale per realizzare questa impresa titanica. Dobbiamo anche chinarci sulla questione di nuove centrali nucleari. La sicurezza dell’approvvigionamento non è più garantita e il rischio di una penuria di energia elettrica è sempre presente. Questa insicurezza ha conseguenze catastrofiche per l’economia e per tutta la società».
Rafforzare la produzione locale di energia elettrica
Per avere elettricità a sufficienza anche in futuro, e soprattutto in inverno, necessiteremo di una produzione domestica affidabile. L’attuale situazione geopolitica dell’Europa dimostra che puntare sulle importazioni di elettricità non è una soluzione ideale. Il Consigliere nazionale UDC e membro del comitato Christian Imark sottolinea che «anche i Paesi vicini producono troppa poca energia elettrica per loro stessi. La Svizzera deve quindi produrre autonomamente sufficiente elettricità pulita. È pericoloso puntare unicamente sulle importazioni.»
Per una produzione di elettricità climaticamente neutrale
Alla luce del cambiamento climatico e dell’obiettivo di emissioni nette pari a zero entro il 2050, la Svizzera deve sostituire tutte le fonti di energia fossile con elettricità prodotta in maniera climaticamente neutrale. Contro la minaccia di una penuria di elettricità, la Svizzera sta percorrendo però la strada opposta: la Confederazione costruisce costose centrali elettriche a gas. Le emissioni di CO2 di queste centrali hanno un impatto notevole sul clima, aumenta il costo dell’elettricità per le famiglie e le aziende mentre l’incertezza sulle importazioni di gas e la mancanza di stoccaggio aumentano la nostra dipendenza dall’estero.
La Svizzera ha bisogno urgentemente di un approvvigionamento di energia elettrico sicuro, indipendente, rispettoso del clima e dell’ambiente e a buon mercato. Per Daniel S. Aegerter, imprenditore e membro del comitato d’iniziativa la conclusione è chiara: «l’obiettivo zero emissioni al netto può essere raggiunto solo con un massiccio aumento in Svizzera di una produzione di elettricità affidabile e climaticamente neutrale. Questo non ci consente più di imporre divieti tecnologici. L’iniziativa popolare federale «Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al Blackout)» permette alla Svizzera di discutere finalmente delle responsabilità per l’approvvigionamento energetico e delle molteplici possibilità di sviluppo di nuovi centrali elettriche, così da trovare soluzioni efficienti da implementare subito.»
Testo dell’iniziativa
Iniziativa popolare federale «Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al blackout)»
La Costituzione federale è modificata come segue:
Art. 89 cpv. 6 e 7
⁶ L’approvvigionamento di energia elettrica è garantito in ogni tempo. La Confederazione definisce le relative responsabilità.
⁷ L’energia elettrica è prodotta nel rispetto dell’ambiente e del clima. Sono ammissibili tutti i tipi di produzione di energia elettrica rispettosi del clima.
Contatti:
Stefano Tonini, Granconsigliere della Lega dei Ticinesi, 076 471 68 30
Eduard Kiener, già Direttore dell’Ufficio federale per l’Energia (UFE), 079 714 39 79
Marcel Dobler, Consiglio nazionale PLR, 078 648 48 26
Christian Imark, Consiglio nazionale UDC, 079 601 47 60
Daniel S. Aegerter, Imprenditore, 044 914 90 00